Il coordinamento degli psicologi delle emergenze Alfredo Rampi in Abruzzo - Conosco Imparo Prevengo

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Il coordinamento degli psicologi delle emergenze Alfredo Rampi in Abruzzo

Archivio > Agosto 2009 > Psicologia delle emergenze

C.I.P. n. 8 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE

IL COORDINAMENTO DEGLI PSICOLGI DELL’EMERGENZE ALFREDO RAMPI
L’IMPORTANZA DEL RISPETTO DEI CRITERI DI MASSIMA E DELL’ORGANIZZZIONE INTERNA DEL GRUPPO
Maria Teresa Devito
Vice Presidente PSICAR (Psicologi dell’emergenze Alfredo Rampi) – psicologa dell’emergenze

Il sisma che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile scorso ha portato alla mobilitazione di una grossa parte delle Associazioni di Volontariato presenti a livello nazionale e regionale, regolarmente iscritte all’Albo delle Associazioni di Volontariato e riconosciute dal Dipartimento di Protezione Civile.
In situazioni di maxiemergenza, come questa dell’Abruzzo, possedere tali titoli permette, alle Associazioni, di apportare il loro supporto operativo e logistico agli Enti Istituzionali preposti al soccorso, rispettando i criteri di massima del Dipartimento della Protezione Civile ("Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi" Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001).
Ciò permette un’organizzazione efficace ed efficiente delle risorse disponibili per fronteggiare l’emergenza.
L’Associazione PSIC-AR (Psicologi dell’ emergenze Alfredo Rampi) formata da volontari esperti in psicologia dell’emergenze sta fornendo supporto alla popolazione del CAMPO SAN VITTORINO (COM1) gestito dalla Protezione Civile del Comune di Roma.
PSIC-AR possiede, come associazione di volontariato, tutti i requisiti richiesti che permettono di operare in situazioni di micro e macro emergenza.
È la mattina del 6 aprile quando arriva al Presidente di PSIC-AR la prima telefonata di "pre-allerta" da parte del responsabile del soccorso psicologico del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la dott.ssa Giulia Marino, che informa sulla condizione critica che si è creata.
Il "pre-allerta" fa partire il coordinamento interno del gruppo di psicologi dell’emergenza di PSIC-AR.
Due psicologhe iniziano a mettere in atto le vari fasi di organizzazione interna del gruppo; tale procedura interna è stata studiata ed elaborata dal gruppo stesso per essere pronti ad affrontare situazioni critiche di emergenza come questa dell’Abruzzo.
Si aprono subito due canali di comunicazione all’interno dell’Associazione:

  • comunicazione via mail a tutti i soci dove si porta a conoscenza del "pre-allerta";

  • comunicazione telefonica con gli psicologi dell’emergenze senior per una ricognizione di disponibilità a partire per fornire supporto psicologico alla popolazione.

Il gruppo così è pronto ad essere operativo, solo dopo un’attivazione ufficiale da parte di un Ente Istituzionale. Da questo momento in poi le due psicologhe gestiranno il coordinamento del gruppo, supportate da un supervisore (il Presidente di PSIC-AR) che rimane esterno all’evento per permettere debriefing continui sull’operatività del gruppo.
In attesa dell’attivazione, infatti, le due psicologhe coordinatrici, recepiscono quante più notizie ed informazioni possibili sullo stato psicofisico e ambientale della popolazione abruzzese: ciò è possibile grazie alla collaborazione che il gruppo ha istituito, in passato per altri eventi, con l’UEPC (Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile Comune di Roma). Da tale struttura parte la prima Colonna Mobile che raggiunge il DICOMAC (Direzione Comando e Controllo) istituito presso la Guardia di Finanza dell’Aquila. È al DICOMAC che avviene tutto il coordinamento dei soccorsi e, da tale struttura, arriva l’ordine di recarsi al Campo di San Vittorino per l’UEPC Comune di Roma.
Il 7 Aprile arriva per l’Associazione PSIC-AR l’attivazione ufficiale per un presidio psicologico di protezione civile al Campo di San Vittorino, da parte dell’UEPC Comune di Roma.
Grazie all’organizzazione interna del gruppo le prime due psicologhe dell’emergenza senior partono con la seconda Colonna Mobile della Protezione Civile del Comune di Roma.
Una delle due psicologhe, che è anche coordinatrice del gruppo, ha il compito sia di dare supporto psicologico alla popolazione sia di informare l’altra collega coordinatrice, rimasta in sede a Roma, sulle condizioni fisiche e ambientali del Campo, in modo da rendere ben preparato il gruppi di colleghi che darà il cambio.
Arrivate al Campo di San Vittorino le due psicologhe dell’emergenza, seguendo i "Criteri di massima per l’intervento psicosociale nelle catastrofi" Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2006", iniziano a fare una prima valutazione dell’impatto che tale evento ha avuto sulla popolazione. Successivamente si inizia la compilazione delle schede di triage e, ancora più utile, la compilazione di un "diario di bordo".
Entrambi questi strumenti risultano essere efficienti:

  • le schede perché permettono di fare un ordine di priorità di intervento su patologie o disturbi particolarmente bisognosi di un intervento immediato;

  • il "diario di bordo", strumento messo a punto nelle procedure di organizzazione interna del gruppo, perché ha reso possibile l’efficacia degli interventi in quanto permette una continuità all’intervento che ogni gruppo di psicologi effettua sul campo.

Il lavoro del gruppo degli psicologi dell’emergenze si articola, per tutto il tempo dell’intervento richiesto, su turnazioni di 3 giorni con rientro il quarto giorno. Ogni gruppo è composto da due psicologi dell’emergenze senior e l’affiancamento di uno junior.
Ogni gruppo di psicologi presenti sul campo ha il compito di fare, a termine giornata, un debriefing interno dove segnalare i casi più urgenti da supportare sul diario di bordo e durante il quale hanno uno scambio di informazioni con le due coordinatrici del gruppo (tale scambio è sia telefonico, se le coordinatrici sono in sede a Roma, o in loco, quando una delle due è presente sul campo).
Ad ogni cambio turno viene fatto il "passaggio delle consegne verbale": i due gruppi si prendono del tempo per discutere su ciò che è avvenuto del campo e poi si passa alla presentazione, alla popolazione, del gruppo che sostituirà gli psicologi che stanno rientrando a Roma.
Per tutto il tempo il gruppo è tenuto sotto stretto monitoraggio delle due coordinatrici e ha il supporto del supervisore rimasto esterno all’evento (il Presidente dell’Associazione).
L’affiancamento dello psicologo dell’emergenza junior ha permesso al gruppo, superata la fase critica dell’evento, di organizzare le turnazioni con un solo psicologo dell’emergenze senior e due junior.
Tutto il gruppo, essendo formato su una metodologia comune (il modello psicodinamico multiplo per le emergenze) ha fornito un supporto psicologico e psicosociale omogeneo alla popolazione del Campo.
Importante anche il ruolo di coordinamento con la responsabile del soccorso psicologico per il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che viene continuamente aggiornata dalla due coordinatrici sulla situazione di assistenza alla popolazione. Tale coordinamento tra PSICAR  e la responsabile del soccorso psicologico è ancora più utile per poter effettuare il passaggio, ai servizi competenti della zona dell’Aquila, di quelle persone che devono continuare un percorso di sostegno psicologico, dopo la chiusura del Campo di San Vittorino.
L’ottima riuscita del lavoro svolto da tutto il gruppo di psicologi dell’emergenze Alfredo Rampi è reso possibile dall’organizzazione del gruppo stesso e dal rapporto di coordinamento creato con gli altri Enti preposti al soccorso, il tutto nel pieno rispetto dei Criteri di Massima per l’intervento psicosociale nelle catastrofi che sono uno strumento utile per potersi orientare in situazioni critiche di maxiemergenza.


 
 
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