La metropolitana e la città - Conosco Imparo Prevengo

PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA, TERRITORIO
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La metropolitana e la città

Archivio > Aprile 2007 > Psicologia delle emergenze

C.I.P. n. 1 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE

La metropolitana e la città
Uno sguardo alla vita "metropolitana" dei nostri giorni.
Maria Teresa Devito
(psicolologa del lavoro, psicologa dell'emergenza del Centro Alfredo  Rampi, segretario dell’associazione PSIC-AR)

Se potessimo scattare una foto dell’ultimo decennio, potremmo vedere un cambiamento nel modo di vivere la nostra città: prima l’interesse dei cittadini era quello di uscire di casa e di vivere la città (attraverso luoghi d’incontro e piazze) e la casa era un semplice luogo legato alle funzioni primarie. La vita sociale, gli interessi, il divertimento, si situavano negli spazi pubblici della città.
Ora  molte di queste cose sono diverse e ci ritroviamo davanti a cittadini che cercano di tornare a casa il più presto possibile.
Mentre la casa è vista come luogo confortevole, rassicurante e rilassante, la città è diventata nemica, la si percepisce come pericolo da evitare. Si cerca di passare da un luogo privato (la casa) ad un altro (il luogo di lavoro, la scuola, la palestra, il cinema, ecc.) senza rischiare i tanti effetti di un preoccupante attraversamento e si preferisce utilizzare  un mezzo privato come l’automobile. Questa superiorità dei luoghi privati sui luoghi pubblici caratterizza in qualche modo una "non città".
Elementi che caratterizzano questo cambiamento possono essere la forte urbanizzazione e lo sviluppo industriale. Per tale motivo la città deve, da un lato, accogliere un numero sempre crescente  di nuovi cittadini e , dall’altro lato, è necessario permettere a questo popolo produttivo di raggiungere i posti di lavoro: costruire collegamenti e offrire trasporto pubblico.
Per questa ragione potremmo dire che la rete metropolitana, è una delle caratteristiche più evidenti che rappresenta la città come "metropoli", come agglomerato urbano ad alta complessità: solo se una città raggiunge un determinato livello di estensione, di concentrazione umana e di sviluppo, si dota di questa struttura, compiendo un passo che potremmo dire in avanti ed in basso.
Di fatto la costruzione di una rete metropolitana rappresenta una sorta di atto di "conquista" da parte dell’uomo nei confronti del proprio sottosuolo e l’inizio della vera e propria stratificazione verticale urbana.
La metropolitana può essere vista non solo come una struttura della nostra realtà contemporanea, ma soprattutto come un luogo fortemente interessante per le possibilità di vita che offre: un elemento che può divenire altamente simbolico a livello sociale, psicologico e culturale per interpretare il nostro vivere urbano.
L’immagine e l’idea della metropolitana sono strettamente legate ai concetti di intreccio, corrispondenza, scambio, in misura decisamente maggiore rispetto agli altri mezzi di trasporto a cui possiamo pensare. Viaggiare in metropolitana non è come viaggiare in superficie ma, al contrario, il viaggio in metropolitana ha una connotazione diversa perché privo della maggior parte degli elementi naturali: la scoperta, la visione, il godimento del percorso o del panorama. Se riflettiamo un po’ potremmo notare come la caratteristica più adottata per definire la metropolitana  è "mezzo di servizio", che ha il solo scopo di trasportarci da un luogo all’altro.
In queste osservazioni risaltano alcuni elementi interessanti: la connotazione del mezzo di trasporto come passaggio, il carattere reticolare ed aleatorio del percorso metropolitano e, infine, l’idea della metropolitana come osservatorio privilegiato della società.
Per avere una visione  della stratificazione sociale di una grande città, forse non esiste un elemento migliore di quello offerto dalla metropolitana, che sembra esserne un’ottima sintesi.
In uno spazio ristretto si affollano e si spostano continuamente infinite tipologie umane e sociali; dai diversi comportamenti, dagli abbigliamenti, dalle letture, perfino dalle categorie assenti, tutti elementi essenziali per descrivere una realtà sociale.
Tornando invece alla caratteristica della metropolitana come  mezzo di trasporto e strumento di passaggio, possiamo fare un parallelo con la caratteristica  di mobilità, oltre che semplicemente spaziale e fisica, anche  "mobilità psichica": mobilità tra stati diversi del vissuto delle persone, della percezione o della coscienza, che a volte sono il vero nucleo significativo quando si sceglie un ambiente complesso come la metropolitana.
Potremmo allora pensare a diverse connotazioni simboliche o metaforiche che possiamo dare alla metropolitana: come tutti i mezzi di spostamento ha il valore di viaggio, di cambiamento, di passaggio spaziale e temporale, di luogo dell’incontro e del confronto con la vita e con il caso. Ma la metropolitana è anche sottosuolo, è il sotterraneo, è ciò che non si vede. È qualcosa che sta sotto e che scorre e vive parallelamente alla realtà di superficie.



 
 
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