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CERIMONIA CONCLUSIVA “PREMIO ALFREDO RAMPI”

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C.I.P. n. 25- SPECIALI

CERIMONIA CONCLUSIVA "PREMIO ALFREDO RAMPI"
Sabato 18 aprile, bella giornata di festa e condivisione in Campidoglio
di Michele Grano
Ideatore e coordinatore del Premio



Figura 1 – Il pubblico presente al Campidoglio

Sabato 18 aprile si è tenuta, nella splendida e prestigiosa cornice della Sala della Protomoteca del Campidoglio, la cerimonia conclusiva del nostro "Premio Alfredo Rampi - Letteratura e Infanzia". Una giornata meravigliosa, vissuta in un clima piacevole di festa, fantasia, cordialità e condivisione.

L’evento, che ha ricevuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, è stato presentato con professionalità e simpatia dalla giornalista Cinzia Tani e dallo scrittore Giorgio Nisini.

"Madrina" dell’iniziativa è stata Franca Rampi, che ha premiato i  primi classificati di tutte le sezioni.
I presenti hanno vissuto momenti di forte emozione nello spazio delle premiazioni e, ancor di più, grazie all'attore Camillo Marcello Ciorciaro che ha impreziosito la giornata con la lettura artistica di alcuni brani delle opere vincitrici.


Figura 2 – Camillo Marcello Ciorciaro

La manifestazione è stata aperta dall’interessante intervento del presidente del Centro Rampi Daniele Biondo (riportato nelle pagg…. della rivista),  che ha sottolineato l’importanza della letteratura dell’infanzia per la costruzione delle capacità di resilienza dei cittadini italiani nei confronti degli eventi drammatici che ne attentano l’incolumità. Il suo intervento è stato seguito dal saluto del presidente della giuria, Walter Veltroni, che ha offerto al pubblico che gremiva la sala parole cariche di attrattiva e spunti di riflessione sul tema dell’indifferenza e dell’individualismo a causa dei quali il nostro territorio è esposto all’incuria e ai rischi più disparati, sostenendo, di contro, la forza del "prendersi cura" e del valore di Associazioni come il Centro Rampi, che quotidianamente danno il loro contributo silenzioso e solidale al Paese. Il racconto, ha ricordato Veltroni, è la prima forma di solidarietà e apertura all’altro, fondamentale per la costruzione della personalità di un bambino: in un certo senso, ciascuno è il frutto delle storie che gli sono state donate e narrate.


Figura 3 –Walter Veltroni e i presentatori Giorgio Nisini e Cinzia Tani


Figura 4 – Il saluto di Veltroni ad Angelo Licheri, presente in sala

La premiazione delle opere è stata aperta con l’assegnazione dei riconoscimenti della categoria "Romanzi". Si è partiti dall’opera terza classificata della sezione, "La bottega del libraio" di Manuela Corsino da Nave (BS), premiata dalla scrittrice Lia Levi con la seguente motivazione: "Nell’opera prevale il motivo dell’evasione dalla realtà – o della scoperta della realtà più autentica – attraverso la lettura. È quanto accade al giovane protagonista che, muovendo da un libro, arriva a vivere delle meravigliose avventure ambientate nel Medio Evo. Il libro si contrappone, tra l’altro, all’uso eccessivo dei videogame, che non riescono a stimolare la fantasia quanto i libri. Intrigante il racconto, gradevolissima la forma, in un italiano molto agevole e curato. Libro, dunque, ben scritto e ben strutturato. Storia semplice ma avvincente, pulita, lineare. Scrittura sicura che ha la qualità di usare il giusto numero di parole".

Il secondo posto, assegnato al romanzo "Forza è una città" di Giuseppe Benvenuto Bonafede, da Terracina (LT), è stato premiato da Rita Di Iorio, vice-presidente del Centro Alfredo Rampi. Questo il giudizio della giuria: "Chiuso in una cella per aver ucciso la madre, il protagonista scrive alla figlia raccontando la sua verità. Romanzo anomalo, con guizzi interessanti e surreali. Propone riflessioni sulla vita, sul bene e sul male, sulla redenzione dell’anima, sulla presenza dell’aldilà. Si tratta di un dialogo immaginario, quasi un testamento morale del protagonista alla propria figlia, dalla quale si è dovuto separare per una serie di vicissitudini. Linguisticamente molto strutturato, rivela una cifra stilistica di grande  personalità. Pur se complesso nella sua struttura e nella sua organizzazione, è un’opera molto originale e presenta delle pagine di forte intensità, sia per gli aspetti contenutistici visionari sia per gli elementi stilistici. La lingua è colta e ricercata, a volte erudita. Opera complessa, dunque, nel suo insieme molto interessante, frutto di una mente fantasiosa e creativa. Anche il movimento narrativo è preciso e accattivante. Presenta una costruzione sintattica e lessicale di sicuro pregio, con un intreccio rigoroso e puntuale che denota una disinvoltura scrittoria e un uso sapiente di metafore e allegorie.

Si è giunti così al primo classificato, "Il Diario allegro di Leopoldo Klein" di Alessandro Gioia da Serino (AV), premiato da Franca Rampi, in un incontro molto commovente con l’autore. L’opera, pubblicata dalla "Giulio Perrone Editore", è stata presentata in anteprima proprio in questo momento. Le motivazioni della giuria nell’assegnazione del primo premio sono state le seguenti: "Romanzo costruito in prima persona e, come promette il titolo, sotto forma diaristica. Sono raccontati pochi mesi della vita di un bambino di dieci anni, Leopoldo. "Ha un papà sperso in qualche lontana parte del mondo. Ha una mamma con tanti pensieri, che la rendono molto spesso triste. Ha un amico con cui parla: nei mesi freddi all’aperto, in quelli caldi scendendo in cantina e aprendo un frigorifero" (dalla prefazione di W. Veltroni). Ma non tutto è come sembra all’inizio. Pagina dopo pagina, il lettore è portato a immergersi nel mondo interiore di Leopoldo – fragile e sofferente, poetico e resiliente – fino a scoprire la sua vera storia, tra riflessioni acute, sorprese, lacrime e sorrisi. Il piccolo Leopoldo racconta la propria vita e mette in luce le contraddizioni del mondo dei grandi con l'ingenuità del suo punto di vista. La sua storia drammatica è filtrata da un linguaggio chiaro e scorrevole, senza cadute di tono o sensazioni di artificiosità. Ottima la gestione del punto di vista: il protagonista è capace di raccontarsi con ottima padronanza linguistica, costruendo un universo semantico e lessicale del tutto coerente alla voce narrante".


Figura 5 – Franca Rampi premia Alessandro Gioia, vincitore con il romanzo "Il Diario allegro di Leopoldo Klein"

Dopo i romanzi è stata la volta della sezione "Racconti". Il terzo posto, "Il lupo con i riccioli" di Francesco Fattorini da Bagno di Ripoli (FI) è stato premiato da Pietro De Gennaro (giurato, rappresentante di RAI EDU e RAI SCUOLA) con tali motivazioni: "Il racconto presenta un’ottima costruzione e uno stile molto buono. La storia è bella, insolita e struggente: una mamma lupa racconta questa storia al suo cucciolo in una notte di tempesta…La storia insegna, e non nella maniera ormai convenzionale, a non fermarsi alle apparenze e a combattere la paura della diversità, valutandone la positività".

La premiazione del secondo posto è stata effettuata da Antonio Salpietro (Dipartimento di Protezione Civile Nazionale) per il racconto "La marcia dei sogni", scritto da Chiara Bini da Firenze. Il giudizio dei giurati: "Una storia molto originale. Davvero un’idea nuova, forse mai raccontata in un testo per bambini. Ottimo stile, anche molto divertente. La scrittura, semplice e spiritosa, è funzionale alla bellissima idea di avere come protagonisti i sogni dei bimbi e dei grandi. Un bel racconto ricco di invenzione e fantasia".

Con la premiazione del primo posto della sezione, da parte della signora Rampi, per il racconto "Io posso volare" di Rita Rocca, da Roma, è stata presentata la bellissima raccolta che prende proprio il titolo da quest’opera (edita da "L'Erudita"); nell’antologia, oltre alla triade dei vincitori, è pubblicata una selezione dei migliori racconti pervenuti e dei racconti vincitori della categoria "Mi rischio tutto!". Le motivazioni per l’assegnazione del primo posto sono state le seguenti: "Un bellissimo racconto, ispirato alla vera storia di un bimbo del Kurdistan turco, scritto con uno stile consapevole ed originale. Ben strutturato, affronta con delicatezza e spessore l’importante tematica della questione curda. Molto bella l'idea di racconto a più voci e più stili (si alternano il racconto del protagonista e alcune descrizioni da reportage giornalistico, creando quasi un effetto di mix cinematografico) su storie e bambini tanto lontani e così vicini".


Figura 6 – Premiazione di Rita Rocca, con la presentazione del volume "Io posso volare"

A questo punto della mattinata è stato dedicato uno spazio ad altri due interventi: il mio, in qualità di ideatore e coordinatore del Premio (discorso riportato nelle pagg….) e quello di Carlo Serafini, docente di "Giornalismo culturale" presso l’università "La Sapienza", giurato e stretto collaboratore nell’organizzazione del Premio, che ha offerto un significativo e appassionato contributo sul valore formativo della letteratura, nonché sul suo incontro con la realtà del Centro Rampi.


Figura 7 – La platea durante l’intervento di Michele Grano


Figura 8 – L’intervento di Carlo Serafini

Subito dopo sono stati premiati i tre racconti vincitori della sezione "Mi rischio tutto! – dai 18 ai 99". Il terzo posto, assegnato al racconto "Certo che anche gli arbitri..." di Giacomo Landenna da Milano, è stato premiato da Massimo Gamba (Giurato, scrittore, autore tv) con tali motivazioni: "Stile serrato, incalzante, sarcastico con qualche punta eccessiva, ma che ben rappresenta la critica sociale sui generis del narratore. Pur nella compressione temporale, la narrazione costruisce una storia composita di personaggi e azioni, strettamente legate alla partita di basket, ma anche di più ampio respiro. Nel racconto si alternano in grande armonia i diversi modi di relazionarsi nei confronti della presenza di un ragazzo down in una squadra di basket. Ottima scrittura, asciutta, essenziale, quasi folgorante. Maturità stilistica. Predomina la gande capacità di ironia, senza fronzoli e senza retorica. Ai limiti dell'eticamente scorretto, trova proprio in questo la sua efficacia morale".

Paolo Antonio Magrì, da Campobello di Licata (AG), è stato premiato con il secondo posto con il suo racconto "Rewind" da Nicola Alessandro Pino (Giurato,  ricercatore INGV): "Scritto come un racconto di fantascienza, con una narrazione che rende bene l’ambientazione futuristica. L'argomento è originale e centrato sul tema: il rischio è assunto come momento di crescita, di abbandono della protetta vita adolescenziale, con un inaspettato e acre colpo di scena nel finale… Le atmosfere "ai confini della realtà" sono rese con efficacia e con una buona scrittura. L'intreccio è ingegnoso. Lo scontro tra padre e figlio, tra desiderio di protezione e di libertà, viene portato agli eccessi in un mondo in cui il tempo può essere controllato e riavvolto. L’inizio in medias res, che svela solo alle ultime righe l’identità dei personaggi, rende il racconto decisamente avvincente. Crea suspense nel lettore e lo svelamento finale riesce effettivamente bene all’autore. La conclusione in cui il padre si allontana con il "sorriso amaro" rende il racconto come sospeso: un interessante espediente per lasciare al lettore l’ultimo giudizio".

Franca Rampi ha premiato anche il primo classificato della sezione: Corrado Roda, da Roma, con il racconto  "Tia, Lia e... Dollo". Questo il giudizio della giuria: "Quasi un diario a due voci, il racconto è scritto in soggettiva da un fratello, malato, e una sorella, gemelli di 8 anni. Interessante questa scelta del cambio dell’io narrante, nell’alternarsi dei punti di vista dei due gemelli nella loro reazione alla malattia. La scrittura è lineare ed efficace, con un linguaggio volutamente "infantile" che restituisce un’alta padronanza degli espedienti letterari. La prospettiva dei bambini è credibile e la descrizione della malattia non scade mai in situazioni "lagnose". Il tema duro e difficile è rivisto tramite gli occhi trasfiguranti dei bambini: la loro innocenza ingenua riesce a trasformare anche un evento così drammatico in un gesto d’amore disinteressato. Tra parole buffe si riflette su alcune sostanziali: fiducia, cura, coerenza. La risorsa del legame affettivo tra gemelli porta ad abbracciare un rischio difficile, ma che viene assunto in maniera consapevole e gratuita"


Figura 9 – La premiazione di Corrado roda, primo classificato per la sezione "Mi rischio tutto"

Finalmente è giunto il momento di premiare i racconti della sezione "Mi rischio tutto! – Scuola", con i ragazzi delle scolaresche felici ed entusiasti, che hanno aggiunto colore e freschezza alla già gradevole giornata. Si è partiti dalla premiazione del secondo posto per la Scuola Primaria, ad opera del presidente Daniele Biondo, per il racconto "La stanza segreta" di Giulia Gattuso, della classe I C - Istituto Comprensivo "Erodoto" di Corigliano Calabro (CS): "Il racconto avventuroso di un bambino che si ritrova in un mondo fatato - e all’apparenza ideale – ma dal quale dovrà cercare di scappare. È una favola con i consueti boschi, folletti e cinguettii di uccellini, ma l’immagine della vita "di sempre, fatta dalle liti con i compagni, dai rimproveri di mamma e papà, dalle coccole dei nonni, dalle paure delle interrogazioni" riaggancia il racconto al reale e vale tutto il racconto".


Figura 10 – Daniele Biondo premia Giulia Gattuso, 11 anni, autrice del racconto "La stanza segreta"

Il primo premio per la Scuola Primaria è stato assegnato da Franca Rampi "Terremoto di figure" di Alessandro Alberti, della classe IV B – Scuola "Elisabetta Renzi" di Cento (FE). Presenti un gruppetto di compagni di classe, emozionati e contenti, accompagnati dal maestro e da alcuni genitori. Questo il giudizio dei giurati: "Drammatico e intenso racconto del terremoto in Emilia, secondo la prospettiva di un bambino. L’esperienza del terremoto è trasportata nella Pinacoteca della città, dove l’evento traumatico fa vivere letteralmente i personaggi di alcuni quadri. Ottime capacità espressive, linguaggio appropriato, sintassi lineare ma non elementare (se si pensa che sia stato scritto da un bambino della scuola primaria!). Notevole la fantasia e l’accuratezza della descrizione, anche nei dettagli di storia dell’arte. La storia è originale, nel suo intreccio che lega elementi del reale a belle immagini fantastiche. Bella e credibile la descrizione delle modifiche causate dalla catastrofe sia agli animi che agli edifici. Bella anche l’immagine del portico della Pinacoteca preso a simbolo della distruzione. Ottima capacità di scrittura e di sintesi. Fuori dal comune l’immaginazione. Un bambino con una gran dote di coraggio e sensibilità".


Figura 11 – La premiazione di Alessandro Alberti, presente con alcuni compagni di classe e il maestro

Franca Rampi ha premiato infine l’autrice del racconto "Il rischio tra le righe", Eleonora Porri presente insieme a tutta la sua scolaresca (IV C – Ginnasio – del Liceo Classico "Mariano Buratti" di Viterbo), prima classificata per le Scuole Superiori con tali motivazioni: "Il racconto delle emozioni e delle paure di fronte alla pagina bianca… La scrittura è scorrevole, le immagini nitide, ben descritte, e lo stile è piacevolmente essenziale. Il tema, seppur quotidiano, non scivola nel banale e la storia non risulta scontata. Al contrario, il breve racconto è realistico e coinvolgente. Il tema del rischio è affrontato come confronto interiore, elemento di superamento di piccole paure quotidiane. Forse non eroico, ma evidentemente più vicino alla vita e ai sentimenti di adolescenti reali".


Figura 12 – La premiazione di Eleonora Porri, presente insieme ai compagni di classe

Giunti alla fine della bellissima mattinata, dopo il commiato e i ringraziamenti dei presentatori, l’attore Camillo M. Ciorciaro ha regalato a tutti un meraviglioso e stimolante "saluto poetico" (tratto dal suo spettacolo "Storia Nostra – Viaggio nella poesia italiana"), con la recita delle poesie "I poeti lavorano di notte" e "A tutti i giovani raccomando" di Alda Merini.




 
 
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