VULCANO 12: Cava dei Selci, 28 gennaio 2012 - Conosco Imparo Prevengo

PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA, TERRITORIO
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VULCANO 12: Cava dei Selci, 28 gennaio 2012

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C.I.P. n. 16 - ESERCITAZIONI
Esercitazione "Vulcano 12"
Cava dei Selci, 28 gennaio 2012
Roberto Mantua
Presidente COAR CR, coordinatore delle operazioni in emergenza

Nella speranza che non si verifichino mai situazioni o eventi calamitosi naturali, l’esercitazione  messa in atto dal COAR CR e dagli Psicologi dell’associazione PSIC-AR  a titolo formativo e addestrativo, ha voluto testare le modalità di approccio degli operatori volontari, dei cittadini e delle Istituzioni, in una specifica circostanza con un profilo di alto rischio e con situazioni di stress – compresi svenimenti e stati di semicoscienza – spesso connesse ad inalazioni di gas pericolosi in zone vulcaniche. La simulazione formativa, è inserita in un contesto di ampie attività e monitoraggi che vengono svolti al fine di porre sempre più attenzione ai temi della prevenzione e della sicurezza soprattutto nei territori soggetti a rischi naturali.


Foto 1:  L’allestimento del campo per l’esercitazione

Questa esercitazione in primo luogo ha messo in risalto il ruolo ed il compito dei cittadini che vivono in zone a rischio, le azioni preventive a tutela della propria incolumità e il comportamento da adottare in un contesto emergenziale di questo tipo. E’ stata simulata una emissione anomala di gas dalle faglie del sottosuolo (ricordiamo che siamo nell’area vulcanica dei Colli Albani, in cui è presente un vulcano non più attivo, quiescente). L’area interessata (zona rossa), poteva presentare contaminazioni da Anidride Carbonica (CO2), Idrogeno Solforato (H2S) e Radon (Rn), gas che risalgono verso la superficie attraverso piccole faglie o fratture del suolo dove, in mancanza di ventilazione, stratificano a livello di cantine e pavimenti e che, in percentuali elevate, possono essere molto nocivi.
Lo svolgimento delle attività dimostrative ha previsto l’arrivo dei VVF e dell’INGV, i quali hanno individuato in modo preciso il punto di emissione, messo in sicurezza l’area e, infine, autorizzato i soccorritori – costituiti da nuclei misti di volontari di CRI, psicologi dell’emergenza, volontari di PC e agenti di Polizia Locale – a iniziare le operazioni di evacuazione delle famiglie ritenute ad alto rischio di contaminazione, perché residenti nelle immediate vicinanze della faglia. L’evacuazione si è protratta per circa un’ora e mezza, mantenendo un profilo di sicurezza alto, dettato dall’obbligo di indossare i necessari DPI anticontaminazione, tali da permettere l’uscita dalle abitazioni in totale sicurezza di adulti e bambini per raggiungere la tendopoli prontamente allestita in gestione operativa, in zona sicura, dal resto dei volontari esperti di logistica.


Foto 2: Un momento dell’esercitazione

Grazie al team degli psicologi siamo riusciti ad avvicinarci molto a quelli che sono gli ambiti delle famiglie, privilegiando soprattutto la prevenzione dei rischi nelle case (gas, elettricità, sostanze tossiche, incendi), la sicurezza degli anziani e dei bambini, in quanto crediamo fortemente che informare e preparare la cittadinanza alla cultura della Protezione Civile, alla centralità della prevenzione e della sicurezza, incominciando proprio dai luoghi più frequentati come le proprie abitazioni e il proprio quartiere, serva a garantire una migliore risposta nel fronteggiare qualsiasi tipo di calamità dal punto di vista logistico ed emotivo, riducendo fortemente i danni alle persone e aiutando a salvare vite umane.


Foto 3: alcuni protagonisti dell’esercitazione



 
 
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