Intervista all’Assessore Ezio Paluzzi e considerazioni sul progetto pilota “informazione alla popolazione sul rischio terremoto” - Conosco Imparo Prevengo

PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA, TERRITORIO
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Intervista all’Assessore Ezio Paluzzi e considerazioni sul progetto pilota “informazione alla popolazione sul rischio terremoto”

Archivio > Dicembre 2008 > Psicologia delle emergenze

C.I.P. n. 6 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE

IL PROGETTO PILOTA "PER L’INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE SUL RISCHIO TERREMOTO" CASTELLI ROMANI
INTERVISTA ALL’ESSESSORE EZIO PALUZZI*
Maria Teresa Devito**
*Assessore alle Politiche della Sicurezza e Protezione civile
**Psicologa del lavoro, esperta in psicologia dell’emergenza, segretario di PSIC-AR (psicologi dell’emergenze Centro Alfredo Rampi)

Il progetto nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza del Comune di Albano sul rischio terremoto, e renderla preparata ad affrontare un’eventuale situazione di emergenza. Cosa pensa a riguardo?

L’Amministrazione provinciale ed il mio Assessorato sostengono tutte le iniziative che si portano avanti nel discorso prevenzione. La Protezione Civile, e soprattutto i volontari che la rappresentano sul territorio, devono diventare parte integrante di progetti sempre più facilmente rivedibili a tutti i livelli territoriali, per rendere edotta la popolazione e prepararla ai rischi che possono verificarsi a seguito di eventi calamitosi. L’esperienza fatta ad Albano è stata molto proficua, auspico che tali situazioni possano essere da stimolo per tutte le realtà comunali per poter incrementare questo tipo di attività.

Un piano di gestione delle emergenze non funziona se non applicato su una comunità preventivamente preparata e formata all’autoprotezione e alla conoscenza precisa del piano stesso. Quanta importanza dà a questi fattori?

La prevenzione è una parola sulla quale si imposta la definizione stessa di Protezione Civile: piuttosto che trovarsi di fronte a delle situazioni di emergenza nelle quali non sapere esattamente quali attività svolgere, si cerca invece, in un discorso di prevenzione e preparazione del volontario, di creare non solo delle soluzioni immediate in caso di necessità o evento calamitoso, ma soprattutto di avere a disposizione un esercito di volontari che consenta di superare le fasi emergenziali in maniera meno complicata e meno dannosa per i cittadini.

Quali altri aspetti o fattori dovrebbero essere approfonditi e sviluppati meglio per rendere efficiente un piano di emergenza?

I fattori da approfondire sono tutti. In primo luogo, sicuramente, la conoscenza esatta di tutte le situazioni di disagio, verificando ad esempio sulle strade cittadine la possibilità di creare immediatamente dei percorsi alternativi in caso di blocco per garantire sia le vie di fuga sia un canale preferenziale di comunicazione viaria, permettendo in tal modo ai mezzi di soccorso di giungere nelle situazioni colpite in tempi molto rapidi.

Avere una conoscenza particolare del territorio permette, infatti, di sopperire alle difficoltà di indicazioni, che probabilmente cittadini provenienti da fuori comune non saprebbero come affrontare. In secondo luogo è fondamentale formare sin dalla giovane età, sia in percorsi scolastici che extracurriculari, cittadini che siano in grado di reagire in un momento di difficoltà emergenziale ad una serie di situazioni da superare necessariamente con una particolare capacità organizzativa individuale appresa preventivamente.

Il progetto pilota ha coinvolto le diverse forze preposte al soccorso (Vigili del Fuoco e P.C.). Hanno realizzato, in armonia ed insieme al gruppo di psicologi dell’emergenza PSIC-AR, incontri presso gli istituti scolastici del comune di Albano, sulla gestione della paura e del panico.
Quanto è necessario partire dai ragazzi per arrivare alla popolazione, in progetti come questo?

Più che necessario lo riteniamo indispensabile, non solo, come già detto, in termini di percorsi formativi, ma creando per tutti gli attori partecipanti alla gestione della protezione civile dei canali di comunicazione preferenziali che possano in caso di necessità essere attivati immediatamente senza possibilità di equivoco. La gestione delle emozioni oltre che comunicazione.

Quanto è necessaria una buona collaborazione tra istituzioni e ruoli diversi di soccorso?

Direi fondamentale, soprattutto avvalendosi di un canale rodato di creazione di rapporti efficienti e funzionali, indispensabile per il superamento delle crisi emergenziali. E’ chiaro che l’integrazione tra i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, i gruppi di Protezione Civile locali e tutti gli attori inseriti in un discorso di prevenzione va continuamente aggiornata e formata rispetto alle nuove esigenze territoriali che possono esser sopraggiunte con alcuni cambiamenti di tipo strutturale o a seguito dei normali processi di urbanizzazione delle città.


Prevenzione e previsione: due parole due commenti.

Prevenzione: essenziale in un discorso di previsione integrata.
Nel discorso di previsione possiamo prevedere, attraverso analisi e studi attenti sulle condizioni geologiche e idrogeologiche dei territori. E’ chiaro che su una percentuale di imprevedibilità, possiamo contemplare alcune zone di criticità particolari. Certo è che un’attenta opera di monitoraggio del territorio e di formazione va fatta in maniera continuativa e costante.



L’Assessore alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile, Paluzzi; il Presidente del Centro Alfredo Rampi Franca Rampi e gli psicologi dell’emergenza del Centro Alfredo Rampi - PSICAR




CONSIDERAZIONI AL PROGETTO PILOTA "INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE SUL RISCHIO TERREMOTO"

Alla conclusione del progetto pilota i rappresentanti del Comune di Albano Laziale, che sono stati partner attivi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto, hanno espresso le loro considerazioni in merito.

Il progetto pilota, conclusosi solo parzialmente, ha, attraverso incontri nelle scuole, coinvolto non solo i bambini ma gli insegnanti, il gruppo volontario di Protezione Civile, gli psicologi dell’emergenze Alfredo Rampi ed i Vigili del Fuoco che, attraverso stimoli ludici e motivanti hanno trasmesso il messaggio della gestione della paura.
Pertanto, il motivante progetto, che è stato solo l’inizio di un positivo e coinvolgente percorso, ci vedrà sicuramente ed ulteriormente impegnati sulla diffusione delle tematiche di prevenzione, sicurezza e protezione civile con lo stesso spirito ed entusiasmo di partecipazione.
L’Assessore alla Protezione Civile comune di Albano Laziale
Dott. Simone Pini


Il Progetto Pilota "Informare la popolazione sul rischio terremoto" ci ha visto coinvolti in un percorso didattico, gestito dalle psicologhe del gruppo PSIC- AR del Centro Alfredo Rampi, e dove il nostro Gruppo Volontario di Protezione Civile, con uomini e mezzi, ha collaborato con il Gruppo Volontario dei Vigili del Fuoco, in un ludico e divertente gioco di gestione della paura.
Certamente particolare e molto divertente è stato il buon riscontro da parte degli alunni, i quali hanno ascoltato tutte le nozioni esposte dai Volontari ma, si sono anche divertiti ad utilizzare alcune piccole attrezzature e, soprattutto, ponendo domande curiose sull’utilizzo delle attrezzature e sulla difesa del bambino in caso di pericolo.
Il Responsabile del Procedimento             Il Dirigente V Settore
Dott.ssa Filomena Marcedula               Arch. Michela Pucci





Un momento della manifestazione finale cittadina


Il Gruppo di lavoro


 
 
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