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Gli incidenti a scuola

Archivio > Aprile 2007 > Formazione e scuola

C.I.P. n. 1 - FORMAZIONE E SCUOLA


Gli incidenti a scuola
Strumenti teorici e pratici, per alunni ed insegnanti, per la prevenzione degli incidenti a scuola
Maria Teresa Devito

(Psicologa del lavoro, psicologa dell’emergenza del Centro Alfredo Rampi, segretario dell’associazione PSIC-AR)


La scuola rappresenta un luogo, come altri, dove i ragazzi possono avere degli incidenti. Caratteristica peculiare degli incidenti scolastici è che, nella maggior parte dei casi, non hanno conseguenze gravi.
Nelle scuole i ragazzi sono costretti a stare molte ora seduti perciò al momento dell’uscita, dell’intervallo e delle attività motorie, si scatenano aumentando il rischio di avere un incidente. L’insegnante in queste situazioni si sente spesso rassegnata ed impotente e quindi rimane a guardare sperando che non si verifichi nulla di grave.
Gli incidenti più o meno gravi coinvolgono le strutture sanitarie, i familiari del bambino e principalmente il bambino stesso con serie conseguenze psicofisiche, mentre l’insegnante e il Preside si trovano a dover affrontare le conseguenze legali dell’accaduto. Ciò provoca forti ansie e preoccupazioni per l’insegnante che si trova così a dover limitare le proposte di attività all’aperto o di movimento, sperando che questo lo possa difendere da eventuali incidenti.
Nella scuola vi è ancora una concezione forte che porta ad una netta scissione tra corpo e mente, che privilegia lo sviluppo di alcune forme di intelligenza (linguistica e logico-matematica per esempio) a scapito di altre forme di intelligenza considerate marginali (spaziale e corporeo-cinestetica). Tutto ciò provoca, inevitabilmente, uno sviluppo disequilibrato dell’individuo, che trova la sua manifestazione sintomatica principale negli incidenti scolastici e non.
A nostro avviso, la prevenzione degli incidenti scolastici non segue una strada diversa da quella indicata per gli altri ambiti (domestici, stradali…). Bisogna intervenire sui fattori ambientali e sui fattori individuali perché è dalla loro combinazione che si verifica un incidente.
È opportuno allora intervenire sull’educazione dell’individuo, riducendo la divisione tra momenti scolastici istituzionali dell’apprendimento (l’ora di lezione) e momenti scolastici non dedicati all’apprendimento (entrata, uscita o ricreazione). Bisognerebbe quindi parlare di educazione al rapporto interpersonale, educazione al contatto corporeo e fisico, educazione al gioco come arricchimento relazionale, cognitivo e fisico, educazione alla modalità di espressione dell’aggressività.
Non dobbiamo dimenticare che, accanto a queste considerazioni, bisogna affiancare il ruolo centrale delle condizioni fatiscenti, inadeguate e pericolose di molti edifici scolastici. Per non parlare di quei ragazzi che sono costretti a frequentare edifici non costruiti per tale utilizzazione e quindi del tutto inadeguati alle loro esigenze. Inoltre è particolarmente grave la mancanza di un piano di evacuazione in caso di emergenza. È proprio dalla scuola, luogo educativo, che dovrebbe partire l’educazione alla gestione dell’emergenza necessaria a tutti i cittadini in ogni momento della loro vita collettiva.
Un’ottima occasione educativa potrebbe allora essere quella di realizzare un piano di evacuazione dell’edificio scolastico, studiato da ragazzi ed insegnanti insieme, preceduto da un censimento dei rischi scolastici.
Per tale scopo abbiamo realizzato delle schede informative e didattiche che riguardano:
Attività per i ragazzi che gli permettono di conoscere gli incidenti scolastici e la realizzazione di alcuni cambiamenti dell’ambiente scolastico, al fine di aumentare la sicurezza.
Una sintesi delle responsabilità legali dell’insegnante e del capo d’Istituto.
Come organizzare, ragazzi ed insegnanti insieme, un piano di evacuazione in caso di calamità naturale o incidente tecnico nella scuola.
Come gestire le reazioni emotive in caso di emergenza.


Scheda didattica n. 1
Analisi del rischio scolastico

A caccia dell’incidente

Cosa cercare?

Tutti gli incidenti avvenuti negli ultimi 2 o 3 anni nella scuola (indagine retrospettiva)

Come fare?

ricercando nel registro che il Capo d’Istituto compila ogni volta che si registra un incidente.
strutturando un questionario da far compilare agli alunni della scuola, tipo:
Negli ultimi 2 anni hai avuto degli incidenti a scuola? SI    NO
Se si lieve o grave?
Che tipo di incidente…………………………………………..
Che conseguenze ti ha portato………………………………...
Dove ti è successo…………………………………………….
Perché …………………………………………………………
Cosa stavi facendo…………………………………………….
Con chi eri …………………………………………………...

una volta raccolto il materiale, essere analizzato e sistemato in tabelle.

Prima di proporre questa ricerca sul rischio scolastico, può essere utile discutere con i ragazzi su tabelle statistiche che riguardano infortuni nelle scuole negli ultimi anni.



Scheda didattica n. 2
Prevenzione degli incidenti scolastici. Come migliorare la sicurezza degli ambienti scolastici

Osservare ogni spazio della scuola che dalla ricerca è stato scoperto fonte di incidente e proporre la modificazione ( dove possibile ) al fine di eliminare o ridurre la possibilità di un nuovo incidente.
Alcuni esempi di cosa possono fare i ragazzi e gli insegnanti nell’immediato per migliorare la sicurezza del proprio edificio scolastico:
coprire adeguatamente i termosifoni
coprire tutti gli angoli sporgenti con supporti plastici
coprire con gomma le colonne portanti del centro dei saloni fino ad altezza adulto
evitare qualsiasi oggetto di vetro nell’arredo
fissare gli armadi alle pareti
non porre oggetti alti sugli armadi
verificare che tutte le spine e le prese elettriche siano non sfilacciate o penzolanti
coprire il pavimento con materiale antisdrucciolo, nei corridoi invece possono essere usate strisce di materiale autoadesivo
segnalare i gradini di dislivello e porre sui gradini strisce antisdrucciolevoli
10.evidenziare tutte le parti pericolose degli arredi scolastici: spigoli dei banchi, spazio tra lavagna e l’intelaiatura di sostegno della stessa, finestre che si aprono all’interno della classe offrendo spigoli vivi che intralciano i passaggi, ecc.



Scheda didattica n. 3
Organizziamo il piano di evacuazione della scuola

Le vittime ed i feriti che si riscontrano in caso di emergenza, sono causati principalmente dal panico. Infatti, durante questi imprevisti e fatali frangenti, tutti si accalcano istintivamente alle uscite bloccandole.
Per evitare che questo dannoso fenomeno si verifichi, a scuola occorre progettare e realizzare un piano di sfollamento e di evacuazione dell’edificio scolastico.
La progettazione dovrebbe essere preceduta da una ricerca relativa alla sicurezza dell’edificio scolastico ed alla situazione antinfortunistica: collocazione, manutenzione e giusta segnalazione degli estintori, delle manichette dell’acqua per idrante e relative tubazioni, segnalazione delle uscite di sicurezza e di quelle normali, impianto elettrico, controllo delle caldaie, dell’impianto elettrico ecc.
Come esempio di tale lavoro, potremmo fare riferimento a due piani di evacuazione concretamente effettuati in due scuole medie italiane, entrambi edifici a due piani.

Piano di evacuazione, realizzato nella Scuola Media Statale "L.Da Vinci" di Ciampino prevedeva le seguente fasi:
I FASE: individuazione del percorso
II FASE: la preparazione
III FASE: l’esercitazione
Avviso del pericolo
Allarme
Evacuazione
Conclusione

Piano di evacuazione realizzato nella Scuola Media Statale " Il Guercino" di Cento prevedeva le seguente fasi:
I FASE: mansioni dei diversi operatori scolastici
II FASE: flussi di sfollamento, pano terra
III FASE: flussi di sfollamento, primo piano



Per un approfondimento delle schede didattiche e delle schede informative si rimanda al testo: Daniele Biondo – Rita Di Iorio  "I BAMBINI E IL RISCHIO AMBIANTALE" ed. La Nuova Italia, consultabile presso la sede del Centro Rampi





 
 
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