Terremoti da paura - Conosco Imparo Prevengo

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Terremoti da paura

Archivio > Aprile 2010 > Territorio

C.I.P. n. 10 - TERRITORIO
TERREMOTI DA PAURA
Sonia Topazio
Direttore responsabile Conosco Imparo Prevengo

Aquila, Haiti, Cile, Turchia, la terra non smette di tremare.
Sono solo coincidenze oppure c’è un nesso tra questi terremoti?
Intervistiamo l’accademico linceo Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
"Non necessariamente esiste una relazione tra un sisma e l’altro. Nella nostra penisola, per esempio non abbiamo prove di relazioni tra sismi che hanno coinvolto faglie diverse".
Come ci si difende da un terremoto?
"Il terremoto non avverte, la prevenzione è l’unica difesa. Bisogna costruire case antisismiche. Anche se la ricerca in campo sismologico fa passi da gigante, non si potrà mai dire (a medio-lungo termine) con certezza matematica l’ora e il giorno esatto, in un certo luogo specifico".
Quali sono le aree più "sismiche" in Italia?
"La Basilicata, l’Abruzzo, la Sicilia orientale, la Campania, la Calabria".
Da poco avete sperimentato nei vostri laboratori, una "macchina dei terremoti" dal nome Shiva (Slow to Haigh Velocity Apparatus) ; qual è l’obiettivo di questa ricerca?
"L’obiettivo di questa ricerca è comprendere il meccanismo dei movimenti tellurici e prevederli. Attraverso l’analisi di un campione roccioso di piccole dimensioni, riusciamo a studiare i processi che accompagnano la frattura delle rocce allo scatenarsi di un forte terremoto. Ma è un modello sperimentale".
Ultimamente c’è stata una grande polemica sul gas radon come precursore di un sisma. Qual è la sua risposta?
"Il terremoto è una frattura delle rocce che costituiscono la crosta terrestre. Alla frattura si arriva in seguito ad un lungo processo di deformazione di quella che sarà la zona epicentrale. La deformazione provoca variazioni delle proprietà fisiche e chimiche delle rocce".
"Queste variazioni – continua il Professor Enzo Boschi -  sono chiamate fenomeni "precursori" perché talvolta precedono un terremoto. Il loro studio è fondamentale per capire come avviare il processo di deformazione. Tale processo è strettamente connesso alla dinamica interna molto energetica del nostro Pianeta. Quindi lo studio dei fenomeni precursori può farci capire come funziona la Terra".  
"Le ricerche sui terremoti, aggiunge Boschi, e sul ruolo del radon all'interno della dinamica della frattura sono sviluppate in tutto il mondo da decenni. L’INGV partecipa da sempre come protagonista allo sviluppo di questi studi ed ha sempre affermato la loro importanza per la comprensione dei fenomeni naturali.
I risultati finora raggiunti in questo campo, ci hanno permesso di comprendere meglio molti dei segreti del nostro pianeta ma finora non hanno assolutamente alcuna possibilità di applicazione pratica per la previsione deterministica dei terremoti.
Tale possibilità non esisteva nel recente passato (all'epoca del terremoto de L'Aquila), non esiste nel presente e possiamo affermare che non esisterà nel futuro a breve e medio termine.
L’INGV continuerà con impegno la ricerca in questo campo, comunicando come ha sempre fatto i risultati alla comunità scientifica con le modalità in uso (pubblicazione su riviste scientifiche)".


 
 
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