Editoriale - Conosco Imparo Prevengo

PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA, TERRITORIO
Vai ai contenuti

Menu principale:

Editoriale

Archivio > Aprile 2010

Editoriale
Rita Di Iorio

Diverse volte ho provato a scrivere le mie due righe di apertura della rivista ma, poi ho cancellato e ricominciato di nuovo.
Gli ultimi 4 mesi sono stati pieni di eventi nuovi, la maggioranza dei quali catastrofici.
Si erano appena affievoliti gli echi interni del dolore e della sofferenza, provocati dal terremoto in Abruzzo che, improvvisamente, è arrivata un’altra grande catastrofe, quella ad Haiti.
Una catastrofe lontana migliaia di km ma, tanto vicina per immagini, sensazioni:
il già visto e provato
.
Ricomincia, dunque, l’attivazione degli psicologi dell’emergenza, ma questa volta la macchina della solidarietà non parte.
La collega D. Pennacchi dell’ospedale Forlanini chiede la disponibilità a partire, ma all’inizio non ci sono possibilità.
Mantiene i contatti con i colleghi di Haiti che manifestano bisogno di aiuto.
Anche noi Psicologi dell’Emergenze Alfredo Rampi, ci prepariamo. Non è facile, il Paese è lontano, altra lingua, altra cultura, ma alla fine un’equipe è pronta a partire.
Purtroppo però, il Dipartimento di Protezione Civile italiano non è stato attivato per il sostegno psicosociale.
Saremmo potuti partire con l’UNICEF con il quale collaboriamo da anni, ma a nostre spese. Per la nostra associazione non è possibile sostenere una spesa così corposa.
Noi eravamo pronti! Inutilmente.
Abbiamo avuto qualche notizia in diretta dai volontari di protezione civile del Comune di Bastia Umbra, che sono stati una settimana ad Haiti.
Poi il terremoto in Cile, ma per questo nessuna attivazione visto il problema postosi per l’altra catastrofe. Le immagini del dolore, inevitabilmente, richiamano quelle dell’Abruzzo, quelle di Haiti.
Il giorno 20 si scatenano altre emergenze a Roma, lo scontro tra due treni alla stazione "La Celsa", sulla linea ferroviaria Roma-Viterbo, e l’incidente dei ragazzi romani a Ventotene.
Alle 8 di mattina del 20 aprile partiamo attivati dal 118 per soccorrere, presso due ospedali romani, i feriti dello scontro tra i treni. Alle 12,30 l’emergenza viene dichiarata chiusa, fortunatamente nulla di particolarmente preoccupante.
Poco dopo arriva un’altra attivazione dal Centro Operativo Comunale di protezione civile ( Comune di Roma): la tragedia a Ventotene.
Nel giro di un’ora, un collega parte per Ventotene con l’elicottero della protezione civile, altre due colleghe si ritrovano a scuola per sostenere i ragazzi dell’istituto, i genitori dei ragazzi coinvolti, i genitori delle ragazze morte.
Un intervento complesso, delicato, doloroso, che è ancora in atto.
Nel prossimo numero riporteremo questa esperienza, la tipologia dell’intervento, la metodologia, le difficoltà.
In questo numero ci soffermiamo sul terremoto di Haiti in diversi settori della rivista, sia in quello della psicologia dell’emergenza, sia in quello della protezione civile e territorio.
Nel settore della sicurezza negli ambienti di lavoro, riportiamo un’esperienza di formazione per la gestione delle emergenze rapine nel settore bancario e un articolo sul problema del riconoscimento della professionalità dello psicologo nel campo dello stress correlato all’interno degli ambienti di lavoro.
Infine, consigliamo di leggere il libro recensito nella rivista: La città che voleva volare, dedicato alla città dell’Aquila.

Buona lettura


 
 
Cerca
Torna ai contenuti | Torna al menu