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L’Angelo di Alfredo alla Sapienza di Roma

Archivio > Aprile 2013 > News

C.I.P. n. 19 - NEWS
L’ANGELO DI ALFREDO ALLA SAPIENZA DI ROMA
Il Centro Rampi incontra gli studenti del corso di Giornalismo culturale
Michele Grano
Psicologo dell’educazione e dell’età evolutiva,  dirigente Centro Alfredo Rampi


Giovedì 10 maggio 2013 il Centro Alfredo Rampi in collaborazione con il Prof. Carlo Serafini ha promosso la visione del docu-film "L’Angelo di Alfredo" con gli studenti del corso di Giornalismo culturale all’interno del Corso Magistrale di Editoria e Scrittura della facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza.
A partire dalla visione del film, i ragazzi si sono interrogati su come il tragico evento, scandaloso anche per l’uso mediatico che subì, abbia dato vita a inaspettati cambiamenti socio-culturali, promuovendo l’impegno dei singoli, del volontariato e delle istituzioni per evitare il ripetersi di simili tragedie.


Copertina del film "L’Angelo di Alfredo"

A trentadue anni dall’evento che ha dato vita al nostro Centro è possibile – doveroso, forse – incoraggiare un movimento culturale che agevoli l’elaborazione del grande trauma che, per usare le parole di Walter Veltroni, sprofondò un intero Paese nel buio del pozzo. Non già come è stato fatto finora, attraverso la semplice ricostruzione storica e giornalistica degli eventi, o tramite la sola indignazione (e morbosità) dei vari processi televisivi, ma attraverso la proposta di iniziative di carattere culturale, artistico, psicologico, sociale, che favoriscano in maniera sobria ed equilibrata la narrazione, il confronto, la condivisione, la domanda di senso, per un processo di riflessione e graduale elaborazione collettiva.
Tale sfida si impone oggi alla nostra attenzione, come elemento cardine che favorisca un auspicabile processo di cambiamento nella generazione che ha vissuto l’evento, e contribuisca a diffondere tra le nuove generazioni la cultura della sicurezza e del rispetto nei confronti della persona e dell’ambiente.

Il film (del regista Fabio Marra, prodotto dalla Quadra Film) che narra la storia di Vermicino e di Angelo Licheri con grande delicatezza, è stato accolto con curiosità e partecipazione emotiva da parte degli studenti.

Era eccezionalmente presente all’evento lo stesso Angelo Licheri, che alla fine del film ha dedicato un sentito saluto ai ragazzi, visibilmente interessati e commossi dalla sua storia.


Angelo Licheri saluta gli studenti

Il Prof. Serafini ha ringraziato Licheri e poi ha passato la parola a me che, a nome del Centro Alfredo Rampi, ho avuto modo di raccontare come dall’evento di Vermicino  sia nato un risveglio delle coscienze del popolo italiano, un nuovo interrogarsi sul valore della vita umana; la volontà di Franca Rampi, con il sostegno del Presidente Pertini e dell’On. Zamberletti, ha saputo convogliare tale fermento nella nascita del nostro Centro, dando impulso allo sviluppo e alla strutturazione del sistema di protezione civile nel nostro Paese e promuovendo molteplici iniziative formative, psicopedagogiche, operative, sociali, culturali, solidali, realizzate per mettere in primo piano la prevenzione dei rischi e la sicurezza dei cittadini, a partire dai più piccoli e dai più fragili.



Da sinistra: Maurizo Monteleone, Maurizio Bonardo, Carlo Serafini e Michele Grano

È intervenuto poi Maurizio Monteleone, speleologo della squadra che operò a Vermicino, anch’egli presente nel docu-film e autore della graphic novel "Vermicino. L’incubo del pozzo". Monteleone ha sottolineato che il suo lavoro (come ogni "scavo" in profondità, reale o simbolico) può essere letto come una metafora del viaggio iniziatico – innumerevoli sono gli esempi in letteratura – che parte sempre con una discesa agli inferi: solo l’incontro con le realtà più dure e profonde rende possibile l’arricchimento e dunque l’ascesa, la rinascita, il rinnovamento: così è stato per il Centro Rampi, che ha saputo trasformare il dolore del pozzo in una risalita culturale e civilizzatrice che ha donato e sta donando molti frutti al nostro Paese. Monteleone ha concluso richiamando i futuri giornalisti all’impegno etico nella stesura e diffusione delle informazioni, non prendendo ad esempio l’uso sconsiderato che i media fecero dell’accaduto di Vermicino, e ha donato una copia del suo volume alla biblioteca del dipartimento di Lettere.




Un momento della testimonianza di Maurizio Bonardo


L’ultima testimonianza è stata quella di Maurizio Bonardo, vigile del fuoco tra i più alacri nelle giornate di Vermicino e storico collaboratore del Centro Rampi, intervistato più volte all’interno del documentario; anche Bonardo ha aggiunto un interessante tassello al patrimonio della consapevolezza collettiva, raccontando agli studenti i propri vissuti legati sia all’evento sia al successivo impegno per onorare la memoria di Alfredo con la promozione del nostro Centro, nella radicata intesa d’intenti con Franca Rampi.


Dopo un breve dibattito, c’è stata l’occasione di ricordare le campagne di raccolta fondi per Angelo Licheri promosse sui sito www.centrorampi.it  e www.quadrafilm.it


I promotori dell’evento con Angelo Licheri e la moglie Mary alla fine del’incontro.




 
 
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