Laboratori ludico-didattici “Occhio alla strada” - Conosco Imparo Prevengo

PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA, TERRITORIO
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Laboratori ludico-didattici “Occhio alla strada”

Archivio > Agosto 2013 > Formazione e scuola

C.I.P. n. 20 - FORMAZIONE E SCUOLA
LABORATORI LUDICO-DIDATTICI "OCCHIO ALLA STRADA"
Educazione civica e stradale nelle scuole primarie e materne di Frascati
Michele Grano* e Francesca Bennati**
* Psicologo, consigliere del Centro Alfredo Rampi. ** Psicologa, collaboratrice del Centro Alfredo Rampi


I laboratori "OCCHIO ALLA STRADA", sono stati realizzati tra gennaio e giugno 2013 all’interno del progetto "Sicurezza Orizzontale" promosso dalla Polizia Locale e dall’Amministrazione del Comune di Frascati.
La metodologia del nostro Centro, improntata alla psicopedagogia del rischio ambientale, mira a rendere bambini e ragazzi più attenti ai temi della prevenzione e della sicurezza in ambito stradale, a partire dalle loro esperienze concrete di piccoli pedoni e giovani cittadini. Tali proposte sono realizzate in un contesto educativo ampio, incentrato sui valori della solidarietà, della tutela della vita, della coscienza civica, del rispetto dei bisogni affettivi, motori ed intellettivi dell’essere umano, della cura ambientale.
Alla luce di ciò, i laboratori "Occhio alla strada" sono stati costruiti in maniera ludica e divertente per affrontare le tematiche relative al rischio stradale con un orientamento positivo e non allarmistico, il più possibile coinvolgente e utile per i bambini. Le attività sono state pensate per favorire in modo creativo un rapporto sano e realistico con i diversi rischi presenti sulla strada, al fine di promuovere atteggiamenti di fiducia e condotte protettive, oltre che comportamenti altruistici e pro-sociali, stimolando l’inventiva e le risorse personali e collettive dei ragazzi.

SCUOLA PRIMARIA
Tutte le classi elementari (quarte e quinte) coinvolte nel progetto hanno partecipato a due incontri da tre ore ciascuno, dei quali offriamo un breve resoconto.
Nella prima giornata, la fase preliminare è dedicata alla conoscenza reciproca e alla  presentazione del laboratorio, attraverso modalità ludiche e interattive. Per presentarci, partiamo dal chiedere ai ragazzi di indovinare il nostro lavoro: la loro aspettativa, rispetto alla formazione sull’educazione stradale, è generalmente quella di trovarsi di fronte a vigili urbani, poliziotti, carabinieri, istruttori di scuola guida, o al massimo vigili del fuoco o parcheggiatori! Raccogliamo le risposte più disparate, ma nessuno arriva intuitivamente a pensare che siamo psicologi.
Nello spiegare il nostro ruolo di psicologi che si occupano del benessere della persona a 360° – dunque anche quello relativo ai pensieri, alle emozioni e ai comportamenti legati alla strada – raccontiamo sempre la storia del nostro Centro e di come, grazie alla volontà e all’impegno di Franca Rampi, ci occupiamo oggi della sicurezza di bambini e ragazzi in ogni ambiente di vita, di quanto teniamo alla tutela, alla felicità, alla salute fisica ed emotiva dei più piccoli.
Dopo questa fase introduttiva presentiamo la prima attività del laboratorio, un brainstorming sulla parola "prevenzione". Questo gioco ci permette di approfondire cosa sanno i ragazzi di tale concetto e offre numerosi spunti per entrare nel tema del rischio stradale, di come è vissuto dai ragazzi e del cosa possono fare loro per prevenirlo, evitarlo o superarlo.
A questo punto cerchiamo di costruire con i bambini le regole per essere dei bravi pedoni (il più delle volte è interessante ed emblematico notare che i ragazzi non riconoscono il pedone come il soggetto più importante della strada, che maggiormente andrebbe rispettato e tutelato: nella loro mente i protagonisti della strada sono i veicoli, le macchine, le moto, al più i vigili che devono regolamentare il traffico…).


Foto 1 – La simulazione di un attraversamento stradale in classe

Dopo aver ragionato con loro sulle regole per la prevenzione che ogni ragazzo può attuare nella sua vita, elenchiamo insieme a loro i comportamenti da adottare per un attraversamento stradale sicuro. Per fissare nella loro mente i concetti appresi proponiamo alcune simulazioni ludiche di attraversamento stradale. È un momento molto divertente per i ragazzi, e proprio in virtù di questo molto istruttivo. È proprio durante questa attività che la giornata si arricchisce della presenza di agenti della Polizia Locale di Frascati, con i quali è nata un’ottima intesa, che spiegano ai ragazzi il loro ruolo ed effettuano col loro altre prove di attraversamento con le loro indicazioni.
I ragazzi reagiscono molto positivamente all’incontro con i vigili, interagendo attivamente con loro e ponendo numerose domande. In questo modo si favorisce un rapporto sano con le forze dell’ordine e i ragazzi iniziano a percepire gli agenti non solo come "quelli che fanno le multe" ma anche e soprattutto come amici dei pedoni, degli automobilisti e dei cittadini in genere, a servizio di tutti per una vita urbana più sicura.


Foto 2 – Un’agente della Polizia Locale in classe con i ragazzi

A questo punto della giornata siamo pronti per far vivere ai ragazzi una "avventura" in gruppo, proponendo l’attività in esterna "UN’INDAGINE SUI RISCHI DEL QUARTIERE", accompagnati anche dagli agenti di Polizia Locale, sempre disponibili a rispondere alle curiosità dei piccoli; l’uscita permette ai bambini di trasformarsi in "detective" con il mandato di raccogliere dati sulla presenza di situazioni rischiose nei paraggi della scuola, attraverso una scheda appositamente costruita per rilevare le condizioni delle strade e degli spazi che più utilizzano nel loro territorio.


Foto 3 – Detective della strada 1


Foto 4 – Detective della strada 2


Foto 5 – Un attraversamento pedonale dei ragazzi


Al rientro si condividono i dati raccolti, con una discussione sui rischi stradali che maggiormente hanno colpito i ragazzi. L’incontro di educazione stradale va sempre di pari passo con l’educazione civica, e sono i ragazzi stessi a riflettere sui comportamenti pericolosi, incivili o illegali che di fatto ostacolano una convivenza serena e sicura per tutti all’interno della città.
In molte classi, specialmente quelle nelle quali i bambini o loro cari hanno vissuto incidenti, lavoriamo sui sentimenti di paura e ansia legati al pericolo e alle difficoltà stradali, utilizzando una metodica che permette di normalizzare la paura, affrontarla e trasformarla in una risposta adattiva.


Foto 6 – Un gruppo di ragazzi durante l’attività di rilevazione dei rischi

Nella seconda giornata, dopo un veloce "riassunto della puntata precedente" parliamo della segnaletica stradale, spesso incomprensibile per i più piccoli. Dopo aver illustrato gli elementi base per la codificazione e decodificazione dei segnali, ci divertiamo con loro a creare cartelli – reali o inventati, verosimili o improbabili – a misura di ragazzo, per allenarci a riconoscere le diverse forme e colori, entrando gradualmente nel particolare linguaggio della strada.
Subito dopo chiediamo ai ragazzi, divisi in squadre, di creare alcuni cartelloni per illustrare graficamente i frutti della loro indagine. Dotati di una cartina del territorio visitato, i ragazzi realizzano dei lavori colorati e creativi che testimoniano il percorso svolto e i rischi individuati. Proponiamo di inserire anche alcuni consigli per la prevenzione e, inoltre, di indicare i loro desideri per una città ideale; lasciamo massima libertà nella realizzazione dei lavori, così alcuni preferiscono scrivere (in prosa o in poesia…) tali elementi, altri preferiscono disegnarli, altri ancora creano dei fumetti, ecc.
I cartelloni vengono svolti in piccoli gruppi, al fine di promuovere le risorse relazionali e la capacità di collaborare, di superare insieme piccoli e grandi ostacoli, di rispettare i componenti della propria e delle altre squadre, aspetti che sottolineiamo proprio per ribadire che a partire dal "piccolo" la cooperazione e il rispetto reciproco favoriscono la vita in comunità.
Uno degli aspetti di maggiore attrattiva di questi incontri risiede nella ricchezza delle relazioni che in breve tempo si instaurano con i ragazzi. Tutti i gruppi classe mostrano entusiasmo, curiosità e interesse nei confronti dei giochi e delle attività proposte.


SCUOLA DELL’INFANZIA
Anche le classi dei piccoli (ultimo anno di scuola dell’infanzia) hanno partecipato a due giornate, strutturate in maniera simile a quelle delle primarie, ma ovviamente svolte in maniera più essenziale e basate ancor più sul movimento e sul coinvolgimento sensoriale, oltre che sulla creazione di un contesto fiabesco.
Nel corso del primo incontro entriamo gradualmente in relazione con i piccoli, attraverso la proposta di attività divertenti e giochi di conoscenza. Per coinvolgerli in un mondo che ancora non vivono a pieno in autonomia, quello della strada, raccontiamo una storia interattiva nella quale i bambini sono invitati a inserirsi, non solo come semplici uditori o spettatori, ma come personaggi centrali e determinanti nell’aiutare il protagonista a superare prove e ostacoli.
Il racconto della storia – incentrata sul Principe Pedoncino che deve liberare il suo paese dalle insidie del mostro Trafficone, per far tornare il sorriso alla Regina dei Colori e a tutti gli abitanti – permette di creare un ambiente piacevole e familiare, nel quale proporre le attività ludico-didattiche di educazione stradale proprie del nostro modello.


Foto 7 – Incontro con i pedoncini

Tali attività prevedono giochi di attenzione, di movimento e stimolazione sensoriale; uno di questi, ad esempio, è il "gioco del semaforo", grazie al quale i bambini si abituano a riconoscere il linguaggio della strada attraverso l’uso di forme e colori. Proponiamo alcuni esercizi sulla lateralità e sulla prontezza dei riflessi, con l’ausilio di cerchi colorati e palle da gioco, per migliorare le capacità attentive e psicomotorie di base dei piccoli pedoni. I giochi sono ripetuti più volte, scanditi da rituali motori e accorgimenti acustici, al fine di far fissare in maniera automatica le conquiste realizzate (allenamento per un passo sostenuto, riconoscimento sempre più spontaneo di destra e sinistra, capacità di orientamento e coordinazione, abilità nell’eseguire contemporaneamente più operazioni visuo-motorie). I bimbi si divertono tanto e dimostrano di acquisire tante nuove competenze in tempi molto rapidi.


Foto 8 – Conoscenza delle forme e dei colori

Dopo aver liberato insieme la Regina, e dopo tutti i festeggiamenti del caso, proponiamo ai bambini un’uscita da scuola, accompagnati dalle insegnanti e dagli agenti di Polizia Locale, per far vivere loro un piccolo giro nel quartiere con un’esperienza di attraversamento per mano sulle strisce pedonali. Per quanto breve, tale esperienza piace molto ai bambini, che possono sperimentare con occhi nuovi il loro essere "pedoncini" che fin da piccoli sanno rendersi conto della strada, dei suoi rischi e dei suoi aiutanti.


Foto 9 – Uscita dei pedoncini 1


Foto 10 – Uscita dei pedoncini 2


Il secondo incontro prevede una ripetizione dei movimenti e dei concetti appresi nella prima giornata, proprio per favorire ulteriormente l’acquisizione delle competenze psicomotorie apprese. Lasciamo spazio alle riflessioni e alle domande dei bambini che riescono sempre a stupirci, oltre che a stimolarci per trovare risposte sempre nuove e originali.



Foto 11 – Disegno sull’esperienza dei laboratori 1


Foto 12 – Disegno sull’esperienza dei laboratori 2

Per terminare, chiediamo a tutti i piccoli di realizzare un disegno di un bambino sotto la pioggia. Tale attività, mutuata dalla psicodiagnostica, ci permette di saggiare il tipo di relazione che i bambini hanno con l’ambiente e il loro rapporto con le minacce e i rischi (interni ed esterni), in particolare dopo aver vissuto attività che hanno stimolato i loro pensieri, le loro emozioni e i loro comportamenti sui pericoli del territorio; il disegno permette di valutare anche le risorse che ciascun bambino ha per fronteggiare tali rischi. Tale attività permette ai bambini di esprimere i vissuti legati a queste tematiche in maniera mediata e creativa. Con il supporto delle maestre, ci soffermiamo ad ascoltare le storie che ciascun bambino racconta sul proprio disegno, cercando di rinforzare gli aspetti costruttivi e lavorare sui vissuti negativi.



Foto 13 – Momento di elaborazione finale


LA MANIFESTAZIONE FINALE


Foto 14 - Un momento della manifestazione

Il giorno 2 giugno 2013 si è svolta la manifestazione finale del Progetto nell’incantevole cornice offerta dalla Villa Torlonia di Frascati. La partecipazione di più di 200 bambini delle scuole primarie e dell’infanzia, accompagnati dai loro genitori e insegnanti,ha suggellato il successo dell’iniziativa: una vera e propria giornata di festa costruita intorno ai ragazzi, che si sono divertiti a esercitarsi in bicicletta, sui pattini, monopattini, skateboard o a piedi, lungo il percorso stradale ludico-didattico realizzato nel parco.


Foto 15 – Piccoli ciclisti e piccoli pedoni all’opera

La manifestazione si è conclusa con la consegna di attestati e gadget da parte delle autorità, tra cui il Sindaco di Frascati (che ha definito i bambini "i custodi della sicurezza") e la nostra Presidentessa onoraria Franca Rampi.
L’aspetto ludico e interattivo con il quale si sono realizzate anche le attività della manifestazione finale, ha permesso un grande coinvolgimento e, di conseguenza un ulteriore apprendimento da parte dei bambini.



Foto 16 – Festa e consegna degli attestati



 
 
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