Educazione stradale e psicomotricità - Conosco Imparo Prevengo

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Educazione stradale e psicomotricità

Archivio > Aprile 2008 > Formazione e scuola

C.I.P. n. 4 - FORMAZIONE E SCUOLA

EDUCAZIONE STRADALE E PSICOMOTRICITÀ
IMPARIAMO COME COMPORTARCI PER STRADA IN PALESTRA
Gabriella Mosca* e Luana Proietti**
*Psicologo clinico, esperta in Psicologia dell’emergenza e giuridica, psicologa di PSICAR.
**Dottoressa in Psicologia clinica e di comunità.

Quest’anno, in alcune scuole elementari di Roma, nello specifico prime e seconde elementari, il Centro Rampi ha effettuato dei seminari sulla psicomotricità, nell’ambito di un progetto sulla sicurezza stradale, già saggiati negli anni precedenti.
Questi seminari hanno lo scopo di far emergere nei bambini alcune capacità psico-motorie fondamentali per la prevenzione degli incidenti. L’educazione alla sicurezza stradale rientra nelle finalità generali che la scuola elementare si prefigge e costituisce uno strumento fondamentale per la formazione dell’uomo e del cittadino. E’ determinante per lo sviluppo del comportamento individuale e di gruppo, nel tempo e nello spazio e deve mirare all’acquisizione progressiva delle conoscenze e delle abilità in un’ottica di educazione permanente. L’educazione stradale è un aspetto trasversale della formazione di un bambino, che permette un’acquisizione educativa preziosa, perché consente di realizzare concretamente, in modo significativo ed incisivo, un legame tra l’ambiente scolastico ed extrascolastico.



Favorisce l’acquisizione di conoscenze, relativamente ai contenuti e alle competenze, ai comportamenti e, quindi, risulta essere ed avere valore cognitivo e formativo. Con i bambini più piccoli la metodologia che abbiamo utilizzato per fare educazione stradale è, appunto, la PSICOMOTRICITA’. Per quanto riguarda l’ambito psicomotorio uno degli obiettivi è conoscere il proprio corpo, sapersi orientare, saper coordinare i movimenti nel tempo e nello spazio, sapersi muovere nella realtà strada. L’obiettivo generale è sviluppare nel bambino il rispetto delle norme stradali per la sua ed altrui sicurezza.
Gli obiettivi specifici della psicomotricità sono che il bambino impari ad osservare uno spazio vicino e lontano, collocare se stesso in uno spazio definito, spazialità, ad individuare i punti di riferimento di un percorso. E’ importante che il bambino impari a localizzare oggetti nello spazio prendendo come riferimento se stessi o altri, secondo le relazioni: davanti, dietro; sopra, sotto; vicino, lontano; destra, sinistra. Un altro degli obiettivi e che il bambino percepisca il corpo in situazione statica, statico/dinamico, dinamico, avviando la coordinazione oculo - manuale e segmentaria.
Le attività svolte in aula con i bambini sono: schede, conversazioni, giochi psicomotori, esecuzione di percorsi rispettando i segnali costruiti in precedenza , giochi che stimolano l’attenzione e facilitano, da parte del bambino, lo sviluppo della lateralità; i percorsi psicomotori si prefiggono di migliorare anche la coordinazione.

In ogni classe il seminario si divide in due giornate.
Durante la prima giornata il lavoro effettuato dalle psicologhe si svolge soprattutto in palestra perché è necessario avere uno spazio abbastanza grande per far muovere i bambini.
Appena arrivate in palestra si fa una breve presentazione del Centro Rampi, si spiega a cosa serve il seminario e si introducono i primi argomenti teorici. Si illustra ai bambini come attraversare la strada evitando di andare incontro agli incidenti. Si passa poi ai giochi che simulano una realtà stradale ed in particolare l’attraversamento. In questa situazione protetta, cioè l’ambiente della palestra, i bambini possono sperimentare con tranquillità come dovrebbero comportarsi in strada. In questo modo imparano, giocando, che per fare prevenzione stradale è necessario attraversare sulle strisce e, quando c’è, imparano anche a rispettare i colori del semaforo. Attraverso giochi e simulazioni i bambini vengono invitati ad individuare il significato delle luci del semaforo e dei comportamenti adeguati da osservare.
I bambini possono così trasferire le nozioni che hanno imparato durante questa giornata, ad una situazione reale di attraversamento.
Durante la seconda giornata di seminario le attività sono effettuate prima in classe e poi in strada. In classe si ripassano i concetti appresi durante la prima giornata, per fissarli meglio, si parla più approfonditamente degli incidenti e si fa fare un disegno ai bambini che scomponga ed analizzi in più sequenze un incidente capitato loro per stimolare la loro capacità di analisi degli eventi.
Si passa poi alla parte finale del seminario e, previa autorizzazione da parte dei genitori e con l’aiuto delle insegnanti, si portano i bambini in strada per effettuare degli attraversamenti reali. Ai bambini, durante la passeggiata, vengono fatte osservare le strisce pedonali e spiegate l’impor di attraversare sulle strisce per evitare pericoli gravi. Si fa una prova attraversamento per verificare ciò che il bambino ha imparato in classe con gli esercizi-gioco. I bambini in questa fase, presi per mano uno ad uno, sono in grado di spiegare alle psicologhe come e quando si attraversa.
Terminata questa fase, dopo aver anche osservato i vari tipi di attraversamenti vicino la scuola, con o senza semaforo, con il vigile, con strisce evidenti o sbiadite, si accompagnano i bambini in classe e si salutano, lasciando loro il messaggio che possono continuare ad applicare  concetti appresi per tutta la vita e ridiscuterli con le loro insegnanti quando vogliono.
In tutte le classi in cui sono stati effettuati i seminari, il feedback dei bambini è stato positivo e la maggior parte di loro ha chiesto di poter ripetere i giochi appresi durante il seminario. Anche le insegnanti, davvero entusiaste, hanno manifestato la volontà di replicare questa esperienza da sole, così che i bambini possano comprendere ulteriormente e quindi interiorizzare di più, tutto il lavoro che è stato compiuto durante il seminario.





 
 
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